
“Fill it up!“ Evoluzioni nel settore del riempimento in Italia
Il settore industriale delle macchine automatiche per il riempimento è tra i più dinamici e virtuosi d’Italia.
In una continua spinta evolutiva, i produttori competono per realizzare riempitrici sempre più precise e veloci, con un occhio alla sostenibilità.
Le macchine riempitrici di oggi sono prodotti ingegneristici complessi che richiedono un’integrazione e coordinazione impeccabile di sistemi idraulici, meccanici, elettrici e di automazione per assicurare alti bpm e un basso errore di riempimento.
Oltre all’efficienza della macchina, si parla anche di flessibilità nelle lavorazioni, non solo rispetto al fluido ma anche al formato del packaging da riempire.
I produttori stanno infatti cercando di assecondare l’esigenza del cliente di poter acquistare un unico macchinario per più “lavorazioni”, creando macchine adattabili.

Un’adattabilità che dev’essere -però- quanto più automatizzata, e che non obblighi gli utenti a bordo macchina a dover interrompere il flusso di lavoro troppo di frequente per sostituire e rimontare parti.
In alcune tipologie di macchinari dovrà poi essere garantita la sterilità dell’impianto, tramite sistemi di alimentazione a circuito chiuso, per eliminare ogni possibilità di contaminazione.
In altre, sarà importante la termoregolazione, la cui verifica passerà dall’inserimento di sensori e sistemi di controllo…
Gli elementi che l’ufficio tecnico deve tenere in considerazione sono molteplici e interconnessi e rendono sempre più complessa la progettazione di nuovi macchinari competitivi.
Rivoluzionare i Processi Progettuali
Il classico processo di ingegneria che parte dal design meccanico, seguito da quello elettrico, e finisce con l’automazione, rischia di non essere più adatto a gestire questo tipo di complessità.
Con un processo di progettazione sequenziale, gli errori di progettazione e le incompatibilità tra i componenti vengono scoperti per la prima volta quando l’impianto è stato costruito, in fase di collaudo. Ciò può aumentare notevolmente i costi di ingegneria e, nel peggiore dei casi, ritarda il completamento del progetto e la consegna al cliente.

In questo contesto, tecnologie di simulazione ingegneristica avanzate, una volta appannaggio solo dei major players dell’automotive, entrano anche nel mondo dell’industria dell’automazione.
Stiamo parlando dei cosiddetti “digital Twin”, dei veri e propri gemelli digitali dei propri macchinari, creati tramite appositi software di simulazione ingegneristica, su cui testare virtualmente variazioni di design, la bontà del controllo, la resa rispetto a tipologie di fluidi alternativi e molto altro.
La simulazione ingegneristica predittiva permette infatti agli uffici tecnici di verificare in fase di progettazione, la corretta integrazione delle parti della macchina, i profili di temperatura, di portata, di pressione, le velocità prima di realizzare un prototipo.
Scopri di più sulle soluzioni di simulazione predittiva distribuite da BSim, e come possono supportarti nella riduzione dei tempi e dei costi progettuali. QUI
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